Citare l’albero a testimone
Come si fa a risolvere una controversia quando una parte dice nero, l’altra bianco e mancano testimoni? In una fiaba persiana dell’XI secolo (dal Qabus-Nameh) il problema venne brillantemente risolto dal Gran Visir, il giudice supremo del circondario cui venivano demandate le questioni più ardue.
Un tale trascinò in tribunale il proprio assunto debitore, ma quest’ultimo spergiurava che mai e poi mai si era sognato di prendere a prestito soldi da lui.
Il Visir, visto che non c’erano stati testimoni, ma che l’accordo, secondo il racconto circostanziato dell’attore, si sarebbe concluso sotto l’ombra di un albero, lo invitò ad andare a chiedere all’albero di venire a testimoniare. Il disgraziato creditore, non sapendo che pesci pigliare, si precipitò dall’albero senza fiatare.
Nell’attesa, il Visir cominciò a chiacchierare col convenuto, lamentandosi che le cause scarseggiavano, che aveva ormai poco lavoro e che quindi guadagnava sempre di meno: il convenuto allora iniziò a pensare che forse il giudice volesse un compenso per aver preso così sonoramente in giro il creditore e stette meno attento a come parlava. Così, quando il Visir, continuando a lagnarsi, sbuffò:
“Ma quanto ci mette l’attore a parlare con l’albero!”
Il convenuto prontamente rispose:
“Be’, non c’è da stupirsi, ci voglion più di due ore ad arrivarci”.
Il Visir al momento tacque, ma quando tornò il creditore, trafelato, disperato e piangente, dicendo che l’albero non gli aveva nemmeno risposto, ghiacciò il convenuto pronunciando la sua sentenza di condanna, e l’ammonì duramente per la sua sfrontatezza.
Perchè aveva negato il suo obbligo, se ricordava esattamente l’ubicazione dell’albero all’ombra del quale aveva concluso l’accordo?
A questo punto il convenuto pagò immediatamente il proprio debito; così facendo risparmiò il lavoro al boia: a quei tempi non si andava tanto per il sottile con i debitori insolenti e menzogneri!